La
presente invenzione ha per oggetto una apparecchiatura elettronica per
la protezione degli apparecchi alimentati dalla rete elettrica. Accade
molto frequentemente che la tensione della rete elettrica subisca
localmente dei repentini e estemporanei rialzi dovuti a svariate cause:
scariche atmosferiche durante i temporali, guasti nelle cabine di
sottostazione, errori di manovra da parte degli operatori dell’ente
fornitore di energia elettrica durante il riarmo delle linee, eccetera.
A seguito di tali rialzi di tensione detti anche sovratensioni, accade
sovente, che molti apparecchi, alimentati dalla corrente alternata della
rete elettrica, subiscano guasti. In particolare sono soggetti a
guastarsi, per tali cause, apparecchi elettronici quali: televisori,
videoregistratori, computer, videogiochi elettronici, impianti stereo,
lavatrici, frigoriferi, eccetera.
Purtroppo i produttori
industriali ed il commercio, mettono a disposizione, per ovviare
all’inconveniente suddetto, solo protezioni di piccola potenza, basate
su componenti elettronici quali varistori, diodi a rottura bidirezionali,
diodi zener, fusibili, in grado di proteggere e solo parzialmente, un
solo apparecchio di piccola potenza e che subiscano loro stesse danni
quando intervengono, necessitando della loro sostituzione completa o
parziale ad ogni loro intervento. D’altro canto esistono apparecchi di
protezione molto più efficienti ma che sono di enorme complessità
costruttiva e di notevole costo. L’invenzione in oggetto è invece di
grande semplicità realizzativa ed offre prestazioni non riscontrabili
altrimenti. L’apparecchio
in esame è costituito, nella sua struttura esteriore operativa, da una
spina di corrente, che funge da contenitore del circuito elettrico
esaminato nel seguito, inseribile in una qualsiasi presa di corrente
dell’impianto elettrico di un edificio, sia esso un’abitazione
familiare, un laboratorio artigiano o una piccola industria. A seconda
che l’impianto elettrico sia dotato o meno di scarico a terra, il
circuito contenuto in detta spina sarà del tipo che definiamo a tre
celle, cioè costituito da tre circuiti base (fig. A), oppure da una sola
cella di protezione. Il tipo di protezione a tre celle è, ovviamente il
più efficiente in quanto protegge sufficientemente le apparecchiature
utilizzatrici anche dalle sovratensioni provocate dalle scariche
atmosferiche ed in generale dalle sovratensioni di tipo asimmetrico;
questa protezione esprime tutta la sua efficacia se nell’impianto
elettrico è ben curata la terra. La protezione in oggetto è costituita
dal circuito base di (fig. B), che come si vede è composto da due
scaricatori, mentre teoricamente se ne potrebbe usare uno solo. Questa è
la peculiarità di questo brevetto che permette di portare con sicurezza
la precisione della soglia di intervento dal 20% dichiarato dai
costruttori di scaricatori a gas, al 5% che si ottiene con questo
semplice circuito che usa due scaricatori, un potenziometro e una
resistenza, regolabile facilmente alla tensione di intervento desiderata
e con una precisione notevolmente superiore a quella degli scaricatori
adoperati, senza questa precisione la protezione non è funzionale. La
variazione della regolazione va dalla tensione di scarica di uno
scaricatore alla somma delle tensioni si scarica dei due scaricatori:
cioè da 180V a 360V (usando scaricatori da 250Vcc che in alternata
intervengono a: 250/radice di 2 =180V in AC). Il circuito base si
comporta nel modo seguente: supponendo di aver tarato il circuito potenziometrico ad una tensione di 260Vca, se si raggiunge in rete
questa tensione, entra in conduzione uno dei due scaricatori, si
comporta cioè come un cortocircuito; istantaneamente anche l’altro
scaricatore entra di conseguenza in conduzione a causa del rialzo di
tensione ai suoi capi provocato dalla conduzione del primo scaricatore.Nel
complesso dunque, quando il circuito base è in protezione, esso si
comporta come un cortocircuito, in grado di sopportare una corrente
massima istantanea di migliaia di ampere con tensioni di migliaia di
volt. Allorquando il dispositivo interviene, mette in cortocircuito la
linea di corrente cui è collegato, provocando l’intervento
dell’interruttore magnetotermico posto a monte della linea, o dei
differenziali. In tale modo viene istantaneamente interrotta la tensione
a tutte le apparecchiature collegate, evitando che esse si guastino. Le
suddette protezioni, dopo che sono intervenute, non si guastano, e sono
pronte a funzionare di nuovo subito dopo. La protezione con tre circuiti
(6 scaricatori) protegge al 100% da rialzi di tensione di qualsiasi
entità, ed al 95% (approssimativo)da eventi atmosferici. La protezione
ad un solo circuito protegge al 100% da rialzi di tensione di qualsiasi
entità, ed al 70% (approssimativo) da eventi atmosferici.
Da
esperimenti eseguiti in laboratorio, risulta non necessaria la
precisione nella tensione di intervento verso terra, perciò le due
coppie di scaricatori verso terra sono stati sostituiti da due
scaricatori a tensione non regolabile. Risultano, così, sempre tre celle
in funzione, di cui una regolabile, per un totale di 4 scaricatori
invece di 6.
Per
provare la protezione è necessario un variac 0-300 Vca (trasformatore a
tensione d'uscita variabile), con voltometro sull'uscita a tensione
variabile, alla quale collegare anche una protezione. Partendo da
tensione bassa, ruotare la manopola fino ad ottenere l'intervento
(cortocircuito) della protezione. Affinchè si aprano gli automatici di
rete, il variac dovrebbe avere una potenza di 2000-3000 VA, nel caso di
fornitura elettrica familiare. l'intervento avviene ad una tensione di
circa 260-280 volt. Chi volesse ritarare la soglia di intervento,
mettersi col variac a 270 volt o altra tensione desiderata, tarare
lentamente la protezione dal regolatore interno, fino ad ottenere
l'intervento, poi richiudere. (si consiglia per questa operazione
l'intervento esclusivo del tecnico)
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